I racconti del Gattopardo - 2°

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IlGattopardo
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I racconti del Gattopardo - 2°

#1 Messaggio da IlGattopardo »

Il mio amico, il Marchese Giangaleazzo Bocca, vecchio compagno d'Accademia, uomo dedito a donne e duelli, ha l'abitudine di portare nella foresta le pulzelle di notte e batacchiarle fino all'alba. Poiché, essendo uomo d'arme, esplica la suddetta pratica con l'armatura addosso provocando rumori molesti per tutta la notte, durante la predica domenicale il Buon Curato disse...

“Cavaliere Giangaleazzo, i vostri eccessi notturni con relativo fragore hanno provocato le lamentele dei contadini , per il rumore da voi provocato le galline fanno meno uova e le vacche danno meno latte... Insomma, un po' di decenza.. levatevi perlomeno l'armatura.”...

E sì.. questo è Giangaleazzo, quella sera eravamo tutti in Taverna, già piuttosto brilli e Giangaleazzo disse... “Bene!! Ho voglia di partire per una missione di gruppo... chi si unisce a me??.. Ho voglia di menare le mani”.. Mi alzai malfermo sulle gambe ed insieme a me, già sbronzi persi si alzarono l'Arciduca FistantantiluS, il Principe Astolfo, il Pricipe Giudec e il Barone Argonauta... Uscimmo dalla taverna, montammo a Cavallo e Giangaleazzo gridò.. “Via!! Verso la gloria”...

Arrivammo al posto di frontiera presidiato dagli Sgherri ed il loro capo disse.. “Altolà.. fermilà.. chivalà... Un Fiorino”.. Tutti guardammo Giagaleazzo.. e lui.. “E perchè mi guardate??.. Tiriamo a sorte.”.. Allora mi sentii in dovere di spiegare.. dissi.. “Gian, se fossimo in macchina, arrivati al casello dell'autostrada... chi pagherebbe??.”.. Lui rispose.. “Chi guida..”... ed io.. “Appunto.. visto che ci stai guidando tu in battaglia, paga stò cazzo di fiorino e non rompere i coglioni..”..

A malincuore Giangaleazzo mise mano alla borsa, pagò e proseguimmo.. Arrivammo in un boschetto e mentre cercavamo di capire se c'era qualche gruppo nemico ci piombarono addosso all'improvviso.. i nostri riflessi erano parecchio inibiti dall'alcool... Giangaleazzo scese al volo dal cavallo e diede una craniata ad un albero restando svenuto sull'erba.. io estrassi la spada e dato un fendente a vuoto mi si conficcò nel terreno e mi addormentai appoggiato all'elsa... Fistantilus svenne direttamente con un piede nella staffa e l'altro a terra .. Astolfo si addormentò in sella al destriero..Giudec tentò di scendere dal destriero e rimase svenuto di traverso sulla sella.. Argonauta non c'era... era svenuto prima di arrivare nel bosco e il suo cavallo brucava tranquillo con lui sopra.

Insomma.. in quelle condizioni ci gonfiarono come zampogne e se ne andarono ridendo...
All'alba cominciammo a realizzare.. bastonati e gonfi ci mettemmo in marcia per il rientro.. nessuno parlava.. io dissi.. “Ci sono quei chiacchieroni dei Bardi che sicuramente ne racconteranno di cose.. e se giunge all'orecchio della nostra Regina... bella figura di merda che ci facciamo”..

Il ghigno di Giangaleazzo sembra scolpito nella roccia.. ma per me che lo conosco bene, ci vidi vergogna e frustrazione.. Arrivammo al posto di blocco.. il capo degli sgherri..”Altolà.. fermilà.. chiv..”.. Non potè finire la frase.. Giangaleazzo, senza neppure fermarsi, gli diede uno schiaffo a mano piena che fece roteare tre volte il malcapitato.. e disse.. “Io sono il Marchese Giangaleazzo Bocca... non ti permettere mai più di rompermi i coglioni..”.. e sì.. Gian era veramente incazzato...

Arrivammo nella Contea e ognuno si avviò alla propria magione senza dire una parola...

By Il Gattopardo
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