Era una mattina di settembre ancora afosa e calda… ecco ora ci siamo…

“La mia bimba”, la mia eroina, è lì che scalpita… “Comandante andiamo? Che aspettiamo???” - Abbi pazienza - le dico - vedrai che ti trovo una bella amichetta con cui fare due chiacchiere durante la missione… ha nome strano ma non si può avere tutto. Intanto prepara armi e bagagli, le dico. Ad un certo punto arriva un messaggio: “Sono pronta, partita!”. Ed eccola lì, col suo nome impronunciabile, l’eroina dell’amico Galeone che si incammina per la lunga strada della battaglia. E la strada è davvero lunga, così decido di affiancarle velocemente La mia bimba… chissà che chiacchiere faranno…. Mi sembra di sentirle: “Che hai comprato questa stagione di saldi? Io un bel vestitino e un paio di stivali niente male… poi ho deciso anche di passare in armeria, sai avere l’arma giusta fa sempre comodo…”. “A me manca solo una cinta per finire quel completino di cui ti parlavo tempo fa…” Insomma i tipici discorsi delle eroine di MyLands… E intanto andavano e andavano….
La strada era lunga e davvero tortuosa, piena di insidie e trappole… “Eh, questi mostri birbanti” fa ad un certo punto La mia bimba… “Guarda, pensavano che ci saremmo cascate in questa trappola… Ancora non han capito che siamo sempre una dozzina di passi avanti a loro per astuzia.”. I mostri avevano infatti disseminato il cammino di congegni strani e trappole ma distratti e poco attenti qual sono non han ben pensato di nasconderli come si deve. Facile per le due eroine scovare le loro mostruose macchinazioni… Finti dirupi, frane impossibili da superare, torrenti ingigantiti dalla magia del mostro eroe della città vengono facilmente aggirate o annientate dalla super vista e dall’astuzia delle due amiche… L’esercito comandato da La mia bimba prosegue senza sosta, l’umore delle truppe diventava sempre più alto man mano che ogni insidia del mostro veniva superata… “Insomma come si chiama?” chiede Ildrilasio a La mia bimba. “Dici il mostro? Eloro ha detto il mio esploratore… un tipo tutto foruncoloso e gobboso… ha la barba d’un vecchio ma porta addosso un completino niente male, l’Archimago. Per questo non dobbiamo sottovalutarlo Ildry, in quanto mago dobbiamo aspettarci una battaglia per nulla leale. Darà il massimo di sé dall’alto della torre della città in rovina.” “E’ vero, hai ragione - fa Ildrilasio, chiamata Ildry da Bimba – Due miei amici si sono scontrati con un simile guerriero tempo fa e la battaglia fu cruenta, ma tornarono vincitori tutti… In ogni caso dobbiamo stare attente.”
E intanto che andavano, nubi nere si addensavano all’orizzonte, ma decisero comunque di accampare per riprendere le forze. D’altronde l’ora di pranzo si era avvicinata e a stomaco vuoto non si fa battaglia. Ma voi che leggete non fate l’errore di pensare che da un accampamento di due eroine spuntino verdure e germogli di soia eh…. Queste due non sono il genere di persone che rinunciano a proteine a gogo… e infatti in un baleno vengono tirati su fuochi e braci per arrosti, vino a gogo e tante risate… Passata ora di pranzo, e disfatto l’accampamento si riprende la marcia. Tuoni e lampi, nubi nere e pioggia incessante le accolgono nella piana della città in rovina del mostro. L’oscurità legata alla presenza dell’esercito del mostro aveva rinsecchito tutta la bellissima terra delle foreste magiche. “E pensare che qui era tutto bellissimo” – “Sono passata di qui pochi giorni fa e ora sembra incredibile vedere tutta questa devastazione, chissà se le creature magiche che c’erano sono riuscite a mettersi in salvo”. “Non temere Bimba, vedrai che saranno al sicuro da qualche parte”, fece Ildry posando una mano sulla spalla di Bimba. Ma poco dopo la vera realtà si mostrò davanti ai loro occhi in tutta la sua drammaticità. Dozzine di creature magiche massacrate senza pietà, creature un tempo gentili ed inermi giacevano ovunque nella vallata. “Pagheranno per questo Ildry, pagheranno tutti!” fece Bimba, lo sguardo truce mentre guardava la città dei mostri. D’un tratto, come se avesse sentito le loro parole, una voce grugnante e profonda echeggiò nella vallata: “Quello sarà il vostro destino se non vi ritirerete!”. Il mostro aveva occhi ovunque in quella desolazione. “Pagherai!” urlò Bimba rivolta al mostro.
“Ragazzi, Avete visto di quali crimini si sono macchiati, non abbiate pietà verso nessuno di loro, e al capo ci penserò io. Ildry sei con me?”. “Senza dubbio, vedrai quando vedranno cosa ho in serbo per loro quanti scapperanno senza neanche combattere” rispose Ildry. “Grazie amica mia, gli elfi chiari sapranno essere riconoscenti ai cugini scuri alla fine. Porteremo di nuovo gioia e pace in questa terra devastata.” Appena pronunciate quelle parole la tempesta s’intensificò segno che il mostro voleva mostrare i muscoli alle truppe elfiche schierate ma quell’atteggiamento non fece altro che aumentare la rabbia e la convinzione dell’esercito che avanzava. Ben presto l’esercito fu alle porte della città in rovina. E lo scenario che si presentò loro era agghiacciante. Lungo il ponte di accesso alla città c’erano creature magiche morte in ogni dove, segno di una inutile resistenza all’attacco delle orde di mostri. Il portone della città era divelto e dall’esterno si intravedeva la devastazione e scempio sui simboli magici dei druidi e dei loro altari ovunque. La mia bimba si rivolse quindi al suo esercito: “Truppe, chi di voi è con me?” “IO!” un unanime urlo si alzò dall’esercito schierato. Nessuno si tirava indietro nonostante erano tutti coscienti che la battaglia sarebbe stata dura. “Bene, cavalcatori con me, arcieri voi restate qui dietro e al primo accenno di truppe nemiche voglio su di loro una nuvola di frecce. NON devono avvicinarsi a noi senza essere stati prima decimati. Voi volanti vi voglio pronti a scagliare su di loro tutta la vostra ira solo dopo che le frecce dei nostri arcieri abbiano fatto il loro dovere. Militi non abbiate pietà, a voi il compito di finire feriti e moribondi. Ricordate di usare con loro la stessa pietà che avete visto usata verso le nostre amate creature magiche. E ora, andiamo.” E così entrarono. Le eroine davanti e cavalcatori subito dopo. C’era un terribile silenzio, interrotto solo da lampi e tuoni minacciosi provenienti dalla parte alta della città. E’ lì che s’è nascosto, proprio come avevo intuito… pensò Bimba, e lì ti ucciderò. D’un tratto l’esercito dei mostri si rivelò ai loro occhi. Era nascosto da un incantesimo. Alla vista dell’esercito dei mostri Ildry mostrò il suo bastone.
Un lampo blu scosse non solo la città ma l’intera vallata e metà dell’esercito che avevamo davanti si dileguò. “Grande Ildry! E Ora, scudi su!” gridò Bimba mentre gli arcieri nemici scagliavano frecce nere avvelenate verso i cavalcatori. Ma questi ultimi erano ben protetti da corazze magiche e super scudi ben forgiati da un amico cavaliere… Appena gli arcieri videro materializzarsi l’esercito dei mostri fecero scoccare le frecce elfiche, molte delle quali colpirono a morte il mostro a cui eran destinate. “Avanziamo!” e orde di cavalcatori elfici s’abbatterono su quello che restava dell’esercito dei mostri… i loro zoccoli duri battevano il terreno oramai nero del sangue dei mostri, e un boato struggente echeggiò per le mura della città… Erano le urla dei volanti intervenuti dall'alto… Bravi ragazzi pensò Bimba... Ora tocca a me… e corse verso la parte alta della città dove sapeva essere annidato l’eroe mostro. Ogni angolo le mostrava quanto intensa era stata la resistenza del popolo magico e quante vittime c’erano state… la rabbia le ribolliva nelle vene. Arrivata alle pendici di un’alta torre lo vide, cercava inutilmente di rianimare i superstiti, ma non ce n’erano. Aveva gli occhi vitrei dalla paura e dall'orrore di trovarsi di fronte ad una battaglia oramai persa. Bimba, presa al volo da un volante, si riversò nell'antro della torre attraverso una finestra e lo trovò nascosto in un angolo, un piccolo mostro impaurito e in preda al terrore. Ebbe un minimo di pietà verso di lui e questo gli fece pronunciare parole di pietà. “Puoi decidere, o sparisci ora o assaggerai la mia spada”. “Pietà” gridò quello “sparirò non sentirai più parlare di me”. Bimba sapeva di non potersi fidare della lingua bugiarda di un tale essere ma si voltò verso la porta. E quello scattò, giusto in tempo per finire infilzato dalla spada di Bimba. Mossa stupida – disse lei sorridendo. Il mostro oramai inerme s’accasciò a terra. Ildry arrivò subito dopo. “E brava la mia amica… ora però un’ultima cosa…” Lo prese e lo scaraventò giù dalla torre. Le truppe alla vista del mostro precipitare esultarono e l’urlo del popolo elfico fu talmente forte e pieno di magia da riportare la vita in quelle terre desolate.
Fiori sbocciarono ovunque e gli alberi rialzarono i rami pesantemente piegati dal male portato dal mostro. Una nuova primavera s’affacciava sulle foreste magiche, la vita finalmente rinasceva. Le due eroine scese dalla torre ricevettero grandi elogi e congratulazioni da tutte le truppe. Pochi erano i caduti, ma i medici elfici sapevano fare miracoli e riportarono tutti in vita. Nessun caduto. Bimba guardò Ildry… “Che ne dici domani facciamo shopping? Mi servirebbe un parere per la cinta e magari ci fermiamo anche in armeria… ho un vecchio mazzafrusto che vorrei far lucidare…. deve brillare come l'oro!” "Ma certo amica mia..."
E s’incamminarono verso casa, un poco stanche ma felici. Riportavano a casa anche un bel bottino di perle… il mostro aveva con sé un forziere niente male…
Il report della battaglia è qui: