Salve a tutti, e come somma felicità che annuncio che per la prima volta i membri del Clan Hashishein sono riusciti a distruggere una Rovina Aggressiva di livello 6, ma le sorprese non sono finite, spero di non annoiarvi troppo con la mia storia che la dedico a tutto il clan, a cui devo molto, senza di loro questo clan che all'inizio pensavo sarebbe rimasto nell'ombra, ma devo ricredermi perché è cresciuto parecchio rispetto a quando mi misi in "vacanza" per circa sei mesi.
Bando alle chiacchere ed iniziamo con la storia.
Parte I
"Una Nuova Sfida"
Catena Vulcanica dell'Est
Titan's Keep, Città-Fortezza sul monte Furia del Drago
Capitale del Regno del Clan Hashishein
Era un giorno di relativa pace nel regno, gli eserciti nemici avevano deciso di non razziare le campagne anche se le loro spie continuano imperterrite a carpire informazioni sulle nostre mosse.
Gli esploratori erano come solito partiti, per cercare tutto quello che potesse essere utile per il bene del Clan e prevenire minacce; il sole aveva da poco passato lo zenit, una squadra di esploratori tornò alla cittadella, dalle loro condizioni sembrava avessero attraversato l'inferno (detto per un demone), si erano imbattuti in un'imponente tempesta, ma non era quello il problema...
...Mostri, una legione d'Elité non molto lontana dal confine si erano accampati in un castello diroccato che all'epoca della grande guerra tra le razze era una possente roccaforte ora nascosta da una millenaria foresta, secondo i rapporti centinaia di gorgolle ignee partivano in continuazione dalle rovine, molto probabilmente per raccogliere altre legioni di mostri; ma il vero problema era visibile su quella che un tempo era la torre d'osservazione della fortezza, l'unica ancora in piedi di quelle rovine... una Juggernaut, anche di quelle più spietate e dalle numerose cicatrici si poteva dedurre che avesse visto molte battaglie.
Sulle mura di Titan's Keep le teste di 10 mostri-comandanti erano impalate a monito di coloro che decidevano di mettersi contro il Clan, forse erano state quelle ad attirare lo Juggernaut.
Non c'era tempo da perdere e chiamai il mio amico elfo Elmesa, ministro della guerra, valutammo la situazione e decidemmo che era possibile vincere scontro e stroncare sul nascere un'invasione su larga scala, riuniti gli eserciti al calare delle tenebre erano già in marcia verso la fortezza nemica, guidati dai Generali Spartan Ragnarok ed El Mèsà, saremmo voluti scendere anche noi in battaglia, ma i mostri non sono l'unico nemico cui dobbiamo affrontare...
La tempesta generata dal Mostro (che aveva dato problemi agli esploratori) rallentò la marcia delle truppe, ma aiutò a nascondere l'esercito.
Ad un paio di leghe dalle rovine un forte squillo di tromba provenì dalle rovine, eravamo stati scoperti la battaglia stava per cominciare, non si fece attendere il rullo dei tamburi nemici ed i mostri uscirono a frotte dalla rovina caricando contro le nostre forze, a guidare la carica c'era la Juggernaut a dorso di un Warg che per la stazza si poteva scambiare facilmente per un orso.
il potere di quel mostro bloccò buona parte delle nostre truppe, quelle che ancora potevano combattere si schierarono in una triplice linea con la cavalleria ai fianchi.
La prima resistette pochi minuti e 1/3 dei mostri sfrutto il varco creato per attaccare la seconda linea, dalla terza gli arceri rallentavano il più possibile l'avanzata dei mostri, la cavalleria era lontana inseguita dai warg nemici.
Serduingo (il nome del mostro) aveva ricevuto dai suoi gorgolla che l'esercito di elfi e demoni comprendeva stormi di grifoni e draghi, ma non ne aveva visto uno sul campo, nè gli eroi s'erano fatti vivi, pensò forse che erano scappati prima della battaglia, ma si sbagliò di grosso.
Dal cielo coperto di nuvole nere un enorme boato seguito da una violente fiammata aprì uno squarcio tra le nubi per rilevare le forze aeree alleate e sul dorso del suo fedele dragone nero Spartan Ragnarok guidò i draghi, seguito da El Mèsà proprio addosso i mostri, Serduingo cercò di scappare, ma lui e le truppe con cui aveva sfondato la prima linea si trovò completamente circondato, la falsa breccia nella prima linea serviva a dividere l'eroe dal resto dell'armata che cercava in tutti i modi di sfondare la prima linea inutilmente.
Impotente anche dall'arrivo dei sauri e dei centauri che grazie all'aiuto di un plotone di arceri elfi hanno sterminato i warg in un'imboscata.
La furia negli occhi di Serduingo era indescrivibile, solo l'odio e la sete di vendetta scorreva nelle sue vene.
Con la sua balestra El Mèsà trapassò la testa del Warg, Spartan e il suo drago scesero nel pianoro dove l'Eroina faceva a pezzi chiunque si mettesse contro la sua spada, egli ordinò alle sue truppe di tenersi a distanza, sarebbero stati d'intralcio.
Sceso dal drago, Spartan e Serduingo si guardarno dritti negli occhi... e come un fulmine a ciel sereno scattò la scintilla dell'amore....
Si vi sto prendendo in giro
... successe tutto l'opposto, lo scontro fu cruento, difficile sapere chi avrebbe vinto, ma alla fine la spada di Spartan trapassò per tutta la sua lunghezza il petto del mostro, tutta la legione aveva seguito lo stesso destino del suo comandante, non restava altro che cibo per mangiacarogne.
La battaglia era stata vinta, i medici curarono più feriti possibili, ma per quelli che si erano trovati davanti Serduingo non c'era niente da fare, le lame degi Mostri-Comandanti non risparmiavano nessuno.
Ora un'altra testa si aggiunge a quelle già presenti sulle mura della Capitale e le mura erano lunghe per accogliere tante teste.
Ma la storia è tutt'altro che finita, in questa battaglia si pensava che tutti i mostri fossero stati sterminati, ma in queste storie nulla è certo, tranne la morte.
Rovine Aggressive lvl 6, una nuova sfida per gli Hashishein
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- Titanium92
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Rovine Aggressive lvl 6, una nuova sfida per gli Hashishein
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Per quanto le vostre spade siano affilate
Per quanto le vostre lance siano appuntite
Per quanto le vostre frecce precise e i vostri mostri terrificanti
Nulla mi piegherà e nulla mi spezzerà
Non cederò né alla vendetta né all'odio
Lì porterò con me nella tomba
E con me spariranno
Per quanto le vostre lance siano appuntite
Per quanto le vostre frecce precise e i vostri mostri terrificanti
Nulla mi piegherà e nulla mi spezzerà
Non cederò né alla vendetta né all'odio
Lì porterò con me nella tomba
E con me spariranno
- Titanium92
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Re: Rovine Aggressive lvl 6, una nuova sfida per gli Hashish
Parte II
"Assedio"
Era passato poco meno di mezzagiornata dal rientro trionfante della X Legione Infernale, Elmesa era stanziato in una città vicina, aveva delle faccende da sbrigare prima di tornare alla sua capitale, parte delle sue Legioni erano già tornate nei territori del Sud e dell'Est non si poteva lasciare sguarniti gli altri confini per troppo tempo (difficili da stancare questi elfi), quando un demone della guardia cittadina arriva correndo come un forsennato, era di guardia insieme ad una pattuglia in un gruppo di rovine a 5 leghe ad Ovest della Capitale, quello che disse era allarmante:"Mostri... un portale trans-dimensionale è comparso davanti i nostri occhi... escono a migliaia... un comandante sul dorso di un basilisco... il resto della pattuglia è morta.............."
La guardia crollò a terra, un aculeo era infilzato dietro la schiena, morta con onore riuscendo ad avvisare la città, in quel momento una tempesta si abbatté sulla fortezza... un altro Juggernaut.
Tutta la guardia cittadina e la X Legione iniziarono i preparativi in previsione di un assedio sotto la guida dei genieri, in poche ore la città sarebbe stata pronta per reggere qualsiasi attacco.
Elmesa stava per partire e tornare nelle sue terre, ma quando volgendo lo sguardo verso la mia città, vide la tempesta sapeva che non era una tempesta normale, così ordinò alle sue truppe di dirigersi verso Titan's Keep e mandò i suoi più veloci grifoni con messaggi rivolti alle sue legioni in marcia per avvertirli del pericolo.
Quando vidi Elmesa e le sue truppe fui felice.
La Situazione era grave, dal portale aperto continuava ad uscire ogni sorta di creatura malvagia ad un ritmo spaventoso, presto ci avrebbero soverchiato 20 a 1, il resto del Clan era pronto ad intervenire, ma al momento diedi l'ordine di non intervenire e tenere gli occhi aperti nelle loro zone, se la notizia che la Capitale era sotto assedio da parte dei mostri, i nostri nemici avrebbero approfittato della situazione per invaderci.
La cosa giusta da fare era assaltare l'Eroe-Mostro e il suo esercito il prima possibile e distruggere quel portale prima che da esca qualcosa di molto più pericoloso che di un eroe e che distrugga l'intero regno.
Però prima dell'attacco dovevamo aspettare... aspettare che il resto delle forze elfiche arrivasse in città e da lì partire per attaccare l'accampamento, nel frattempo si iniziavano a vedere le prime torri d'assedio in costruzione, una decina di trabocchi, ed un ariete, alto 10 metri, quel coso avrebbe aperto il portone con pochi colpi.
Per fortuna i rinforzi arrivarono, dammo loro il tempo di riposarsi e il giorno dopo i tamburi di guerra iniziarono a dare il ritmo di marcia alle truppe, anche i mostri fecero lo stesso. entrambi gli eserciti si schierarono davanti le mura della città ad una lega di distanza tra i due fronti.
Al centro dello schieramento nemico il basilisco osservava coi suoi occhi il nostro esercito e sul suo dorso la Juggernaut con uno sguardo di indifferenza che a fatica nascondeva un profondo odio era fisso su Spartan, un pensiero turbò la mente di Spartan, c'era qualcosa di famigliare nello sguardo del Condottiero dei mostri.
La battaglia non si fece attendere, le forze erano alla pari, non c'era stato il tempo per organizzare una strategia e credo che nemmeno i mostri si aspettassero una battaglia in campo aperto.
Non so quanto durò la battaglia, il caos regnava sovrano, Elmesa e i suoi elfi fecero come sempre il grosso del lavoro, il suo esercito contava il doppio del mio, lui e il suo eroe fecero un massacro, a me ed a Spartan toccò affrontare Serillo (il nome dell'eroe) e il suo basilisco che cercava in tutti i modi di uccidermi, o con la sua coda cercandomi di afferrare il collo e staccarmi la testa, o facendo scattare le sue mascelle su di me.
Alla fine riuscii a tagliargli la gola con la spada, ma ad un caro prezzo, un dente aveva trapassato lo scudo e s'era infilzato nel braccio, gli effetti del veleno non tardarono a farsi sentire, mentre Spartan teneva testa a Serillo una squadra di medici riusci a portarmi lontano dalla battaglia e a curarmi dal veleno, ci vorrà una settimana di cure per neutralizzare del tutto gli effetti del veleno.
Spartan raccolse la mia spada dal terreno, decise di affrontare il suo avversario con due lame, dal corpo del basiliscocontinuava a sgorgare del sangue, il suo colore nero come la pece, il valzer tra le armi dei due eroi non si fece attendere: stoccate, parate, affondi, la velocità con cui sferravano i colpi era impressionante.
Lo scontro sembrava senza fine quando ad un certo punto la Juggernaut prese le distanze da Spartan e parlò (qui riportata la traduzione):"Mia sorella non avrebbe mai potuto batterti. Si colei che hai affrontato in quella fortezza era mia sorella, colei che hai ucciso, la cui testa riesco ancora a distinguere su quelle mura, prima della battaglia ero piena di rabbia ed odio, ma ora che so che mia sorella non è morta nel disonore, ma che ha trovato la morte per mano di un guerriero così forte. Non credere che ora avrò pietà di te, desidero la tua morte e me la prenderò per il gusto di farlo".
in quel momento lo scontro si fece più intenso, le cose volgevano al peggio, Serillo riuscì a disarmare Spartan e calò il colpo decisivo, stava per tagliare in due Spartan, quest'ultimo riuscì a bloccare la lama con le sue mani, ma era in difficoltà, il mostro aveva una forza sovraumanae presto avrebbe vinto.
fu il caso a cambiare la sorte, mentre la battaglia infuriava, un fulmine si abbatté sulla carcassa del basilisco attirato dalla bardatura di questultimo, a due passi dal duello, i due eroi storditi dal fragore del tuono si distanziarono barcollando e togliendosi gli elmi per cercare di prendere più fiato possibile e riprendersi, Spartan fu il primo, raccolse la spada e caricò verso Serillo, in quel momento lei si riprese e vide la carica di Spartan, cercò di difendersi ma fu troppo tardi. L'affondo andò a segno.
Il sole riprese a splendere e in tutto il campo le urla di trionfo eccheggiarono in tutta la Catena Vulcanica.
Questa volta non c'è una nuova testa di un eroe-mostro sulle mura di Titan's Keep, ma la testa bruciata di un basilisco da un fulmine(la carne di basilisco sa di pollo ottima per un rapido recupero e ricca di proteine e permette lo sviluppo di anticorsi ed antitossine contro numerosissimi veleni, parola di Bear Grylls in visita quei giorni alla Capitale, durante un viaggo attraverso i vulcani per un nuovo video di sopravvivenza in mezzo alla natura) e una tomba tra le rovine ad Ovest della Fortezza.
"Assedio"
Era passato poco meno di mezzagiornata dal rientro trionfante della X Legione Infernale, Elmesa era stanziato in una città vicina, aveva delle faccende da sbrigare prima di tornare alla sua capitale, parte delle sue Legioni erano già tornate nei territori del Sud e dell'Est non si poteva lasciare sguarniti gli altri confini per troppo tempo (difficili da stancare questi elfi), quando un demone della guardia cittadina arriva correndo come un forsennato, era di guardia insieme ad una pattuglia in un gruppo di rovine a 5 leghe ad Ovest della Capitale, quello che disse era allarmante:"Mostri... un portale trans-dimensionale è comparso davanti i nostri occhi... escono a migliaia... un comandante sul dorso di un basilisco... il resto della pattuglia è morta.............."
La guardia crollò a terra, un aculeo era infilzato dietro la schiena, morta con onore riuscendo ad avvisare la città, in quel momento una tempesta si abbatté sulla fortezza... un altro Juggernaut.
Tutta la guardia cittadina e la X Legione iniziarono i preparativi in previsione di un assedio sotto la guida dei genieri, in poche ore la città sarebbe stata pronta per reggere qualsiasi attacco.
Elmesa stava per partire e tornare nelle sue terre, ma quando volgendo lo sguardo verso la mia città, vide la tempesta sapeva che non era una tempesta normale, così ordinò alle sue truppe di dirigersi verso Titan's Keep e mandò i suoi più veloci grifoni con messaggi rivolti alle sue legioni in marcia per avvertirli del pericolo.
Quando vidi Elmesa e le sue truppe fui felice.
La Situazione era grave, dal portale aperto continuava ad uscire ogni sorta di creatura malvagia ad un ritmo spaventoso, presto ci avrebbero soverchiato 20 a 1, il resto del Clan era pronto ad intervenire, ma al momento diedi l'ordine di non intervenire e tenere gli occhi aperti nelle loro zone, se la notizia che la Capitale era sotto assedio da parte dei mostri, i nostri nemici avrebbero approfittato della situazione per invaderci.
La cosa giusta da fare era assaltare l'Eroe-Mostro e il suo esercito il prima possibile e distruggere quel portale prima che da esca qualcosa di molto più pericoloso che di un eroe e che distrugga l'intero regno.
Però prima dell'attacco dovevamo aspettare... aspettare che il resto delle forze elfiche arrivasse in città e da lì partire per attaccare l'accampamento, nel frattempo si iniziavano a vedere le prime torri d'assedio in costruzione, una decina di trabocchi, ed un ariete, alto 10 metri, quel coso avrebbe aperto il portone con pochi colpi.
Per fortuna i rinforzi arrivarono, dammo loro il tempo di riposarsi e il giorno dopo i tamburi di guerra iniziarono a dare il ritmo di marcia alle truppe, anche i mostri fecero lo stesso. entrambi gli eserciti si schierarono davanti le mura della città ad una lega di distanza tra i due fronti.
Al centro dello schieramento nemico il basilisco osservava coi suoi occhi il nostro esercito e sul suo dorso la Juggernaut con uno sguardo di indifferenza che a fatica nascondeva un profondo odio era fisso su Spartan, un pensiero turbò la mente di Spartan, c'era qualcosa di famigliare nello sguardo del Condottiero dei mostri.
La battaglia non si fece attendere, le forze erano alla pari, non c'era stato il tempo per organizzare una strategia e credo che nemmeno i mostri si aspettassero una battaglia in campo aperto.
Non so quanto durò la battaglia, il caos regnava sovrano, Elmesa e i suoi elfi fecero come sempre il grosso del lavoro, il suo esercito contava il doppio del mio, lui e il suo eroe fecero un massacro, a me ed a Spartan toccò affrontare Serillo (il nome dell'eroe) e il suo basilisco che cercava in tutti i modi di uccidermi, o con la sua coda cercandomi di afferrare il collo e staccarmi la testa, o facendo scattare le sue mascelle su di me.
Alla fine riuscii a tagliargli la gola con la spada, ma ad un caro prezzo, un dente aveva trapassato lo scudo e s'era infilzato nel braccio, gli effetti del veleno non tardarono a farsi sentire, mentre Spartan teneva testa a Serillo una squadra di medici riusci a portarmi lontano dalla battaglia e a curarmi dal veleno, ci vorrà una settimana di cure per neutralizzare del tutto gli effetti del veleno.
Spartan raccolse la mia spada dal terreno, decise di affrontare il suo avversario con due lame, dal corpo del basiliscocontinuava a sgorgare del sangue, il suo colore nero come la pece, il valzer tra le armi dei due eroi non si fece attendere: stoccate, parate, affondi, la velocità con cui sferravano i colpi era impressionante.
Lo scontro sembrava senza fine quando ad un certo punto la Juggernaut prese le distanze da Spartan e parlò (qui riportata la traduzione):"Mia sorella non avrebbe mai potuto batterti. Si colei che hai affrontato in quella fortezza era mia sorella, colei che hai ucciso, la cui testa riesco ancora a distinguere su quelle mura, prima della battaglia ero piena di rabbia ed odio, ma ora che so che mia sorella non è morta nel disonore, ma che ha trovato la morte per mano di un guerriero così forte. Non credere che ora avrò pietà di te, desidero la tua morte e me la prenderò per il gusto di farlo".
in quel momento lo scontro si fece più intenso, le cose volgevano al peggio, Serillo riuscì a disarmare Spartan e calò il colpo decisivo, stava per tagliare in due Spartan, quest'ultimo riuscì a bloccare la lama con le sue mani, ma era in difficoltà, il mostro aveva una forza sovraumanae presto avrebbe vinto.
fu il caso a cambiare la sorte, mentre la battaglia infuriava, un fulmine si abbatté sulla carcassa del basilisco attirato dalla bardatura di questultimo, a due passi dal duello, i due eroi storditi dal fragore del tuono si distanziarono barcollando e togliendosi gli elmi per cercare di prendere più fiato possibile e riprendersi, Spartan fu il primo, raccolse la spada e caricò verso Serillo, in quel momento lei si riprese e vide la carica di Spartan, cercò di difendersi ma fu troppo tardi. L'affondo andò a segno.
Il sole riprese a splendere e in tutto il campo le urla di trionfo eccheggiarono in tutta la Catena Vulcanica.
Questa volta non c'è una nuova testa di un eroe-mostro sulle mura di Titan's Keep, ma la testa bruciata di un basilisco da un fulmine(la carne di basilisco sa di pollo ottima per un rapido recupero e ricca di proteine e permette lo sviluppo di anticorsi ed antitossine contro numerosissimi veleni, parola di Bear Grylls in visita quei giorni alla Capitale, durante un viaggo attraverso i vulcani per un nuovo video di sopravvivenza in mezzo alla natura) e una tomba tra le rovine ad Ovest della Fortezza.
- Allegati
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- va bene... tralasciamo il nome, ora la città ha un meno nuovo e personalizzato
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Per quanto le vostre spade siano affilate
Per quanto le vostre lance siano appuntite
Per quanto le vostre frecce precise e i vostri mostri terrificanti
Nulla mi piegherà e nulla mi spezzerà
Non cederò né alla vendetta né all'odio
Lì porterò con me nella tomba
E con me spariranno
Per quanto le vostre lance siano appuntite
Per quanto le vostre frecce precise e i vostri mostri terrificanti
Nulla mi piegherà e nulla mi spezzerà
Non cederò né alla vendetta né all'odio
Lì porterò con me nella tomba
E con me spariranno